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domenica 16 marzo 2014

Praforte e Col Manzon  

Prealpi Carniche m. 738
 

Almadis e Praforte

Facile e poco faticosa escursione di inizio anno.

In Val Cosa, nel territorio di Castelnovo del Friuli, ci sono località abbandonate o poco abitate che esprimono il senso del tranquillo fluire del tempo. Praforte è una piccola località da anni disabitata sulle pendici orientali del monte Cjaurlèc; c’è una bella chiesa ai margini del paese disabitato, che non è stato abbandonato però dal cuore dei vecchi abitanti che vogliono essere portati nel piccolo cimitero, ancora ben curato e accudito, al termine del loro percorso terreno. Qua e là, lungo i sentieri, ci sono piccole ancone e capitelli, segni di devozione che vigilano come sentinelle sulla vicina pianura friulana.

Data la facilità dell’escursione, l’itinerario sarà comune a tutti i partecipanti.

Percorso

Da Paludea, sede municipale del comune di Castelnovo del Friuli, lasciamo le macchine nel park degli impianti sportivi (m 240, parcheggio sulla sinistra). Si prosegue in direzione di Clauzetto fino al bivio per Celante. L’escursione ha inizio sul vecchio ponte in pietra attraversato il quale si prende a destra la comoda mulattiera che in breve raggiunge la fonte Tof. Si costeggia il greto di un piccolo rio oltre il quale si esce nuovamente all’aperto in vista del borgo di Almadis. In breve ci si trova ad un piccolo crocevia tra le case dove si imbocca la strada di fronte, subito a destra dell’ancona. Poco prima del ponte sul rio delle Tessarie si svolta per una evidente mulattiera che sale sulla sinistra abbastanza ripidamente lungo un buon vecchio tracciato lastricato, passando accanto ad alcuni vecchi casolari. Con pendenza via via decrescente si raggiunge la dorsale soprastante, all’interno di una boscaglia, fino a transitare presso il suggestivo cimitero di Praforte, ancora utilizzato (m 440). Dopo un breve tratto in falsopiano si raggiunge anche la chiesa di San Vincenzo, in ottimo stato di conservazione (ma solitamente chiusa). Si continua per la carrareccia sbucando sulla strada asfaltata che sale da Travesio. La si attraversa immediatamente e si prosegue per il sentiero CAI 850A inizialmente costeggiato da muretti a secco. In pochi minuti si raggiunge l’ancona della Santissima Trinità. Si continua per il segnavia 850A fino alla Sella del Gater, quindi passando per la valletta delle Maseres si aggira il Col Manzon, punto più alto della camminata. Giunti al ciglio dell’altopiano che dà sulla pianura, si torna alla SS. Trinità per il segnavia 850A: da qui si scende ora a destra per una traccia poco evidente che entra in un boschetto. Si raggiunge l’ancona di Sant’Antonio, da cui si domina Travesio. Tornati sui nostri passi per un centinaio di metri, si piega a destra e si scende alla strada asfaltata. La si segue a sinistra in salita fino a giungere alla stradina che si stacca sulla destra per andare a visitare ciò che rimane delle vecchie case di Praforte. Il borgo, abbandonato all’inizio degli anni ‘70, è formato da edifici in gran parte pericolanti come ammonisce anche un cartello all’entrata.  Sorpassate le case si prosegue a scendere lungo uno stretto sentiero fino a raggiungere una sottile dorsale boscata a cavallo tra due valloncelli. Giunti a ridosso delle pendici del Col Navicello, ad un bivio (cartelli) ci si tiene a sinistra, lungo la traccia principale, e dopo poco ci si affaccia nuovamente sulla valle del Cosa. Si scende definitivamente per buona mulattiera che con ampio tornante cala verso le case di Vidunza, dove si ritrova la strada asfaltata. Attraversata questa frazione ad un bivio si prende a destra la strada che scende a Braida. Si raggiunge così il ponte sul torrente Cosa che ci riporta sulla strada principale nei pressi del parcheggio.

 Equipaggiamento: leggero da montagna a bassa quota. Zaino, berretto di lana, guanti.

Celulare GMFV   333 9147412

Partenza:  h.  8.00  
dal Palazzetto dello Sport

Difficoltà: 
Dislivello: 
Tempo complessivo:     

E
m 500
ore 5.00