Regolamento gite
Scala delle difficoltà
Percorso turistico
T
Senza particolari difficoltà
F
Difficoltà
Escursionistica
E
Diff.Escursionistica
in ambiante innevato
EI
Diff. Escursionistica Esperti
EE
Diff.Escursionistica
Esperti Attrezzata
EEA
Diff.Escursionistica Esperti in ambiante innevato EEI
domenica 23 novembre 2014
Ricovero Borgo Miniera
(m. 966)
Rio
Researtico
Prealpi Carniche Giulie
Alle pendici settentrionali del
massiccio del Monte Plauris gli aspetti geologici del territorio hanno
costituito per oltre un secolo un concreto riferimento per le attività di
una intera comunità;
le
miniere
del Rio Resartico
sono state per lungo tempo una delle principali fonti di
reddito per gli abitanti di Resiutta. Dalla fine dell’ottocento e fino a
primi anni cinquanta nella Miniera, da venature bituminose intercalate nelle
rocce dolomitiche,
si estraeva un minerale bruno,
leggero, di facile
infiammabilità;
questo veniva portato a Resiutta in un fabbricato ancora visibile sulla
sinistra del torrente Resia per estrarne alcuni oli minerali pesanti,
utilizzando come combustibile
i gas che si liberavano durante la distillazione. Proprio
dall’olio che proveniva dal Resartico era garantita la prima illuminazione
pubblica della città di Udine, ma si otteneva anche l’ittiolo, usato come
farmaco.
Avvicinamento:
Dalla statale 13 Pontebbana per
Tarvisio all’ altezza di Resiutta giriamo a dx ed imbocchiamo la Val Resia. La seguiamo
per un breve tratto e svoltiamo a dx per l’abitato di Povici, arrivati a
Povici di Sopra in prossimità di uno spiazzo con cartello lasciamo le auto
(m.369).
Itinerario comune per tutti:
l’escursione si effettuerà lungo
la Valle
del Rio Researtico che i minatori hanno effettuato innumerevoli volte. Dopo
un primo tratto su una comoda strada forestale che costeggia il Rio, sent.
CAI 702, lo attraversiamo una prima volta. Il sentiero si restringe ed è qui
che si può notare, ai margini dell’alveo, una delle più interessanti
curiosità naturalistiche del percorso: il “sasso del diavolo”, un grande
masso che conserva le sezioni di numerosi Megalodon, bivalvi fossili tipici
della Dolomia Principale. Riattraversiamo poi il Rio più a monte in
prossimità di grossi massi. Lungo il sentiero, poco oltre resti di Casera
del Nos (m.656), si incontra un grande basamento in calcestruzzo; questo
manufatto fungeva da base d’appoggio per una delle cavallette della
teleferica per il trasporto a valle del materiale estratto nella miniera.
Proseguendo ci si inerpica lungo la valle su un percorso intercalato da
rigogliosi tratti boschivi e aspri alvei torrentizi, per raggiungere
il vecchio
Borgo Minerario dove a quota m.966 (ore 2)
sorge un comodo e confortevole ricovero a disposizione degli
escursionisti. Dal Borgo, proseguendo ancora lungo il sentiero e seguendo le
indicazioni, si raggiunge l’imbocco della galleria di carreggio, utilizzata
dai minatori per raggiungere rapidamente le gallerie di estrazione. Il
rientro lo faremo per un primo tratto lungo la via di salita, all’altezza
del primo attraversamento del Rio prendiamo
a dx per un sentiero (bolli gialli) che era il percorso del vecchio
acquedotto. Dopo una prima breve galleria attraversiamo un tratto di bosco e
raggiungiamo una serie di altre gallerie più basse da costringerci ad
attraversarle camminando carponi. Il cammino si fa più impegnativo per
l’attraversamento di alcune cenge strapiombati a cui dovremo fare
attenzione. Dopo un pendio detritico si prosegue in falsopiano sino ad una
piccola costruzione, scendiamo sulla sx per un boschetto e su un tratto
sempre piu marcato raggiungiamo Povici e le auto.
Equipaggiamento:
scarponi, maglione, giacca
a vento, berretto, guanti.
Partenza: ore
7,30
dal Parcheggio del Palazzetto dello Sport di Fiume Veneto con mezzi
propri.
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gruppo
1
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Difficoltà:
Dislivello totale:
Tempo complessivo:
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E
m 600
ore
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nfo: Cellulare GMFV
333 9147412